Una Persona
Una Storia
GLI INVISIBILI? QUELLI CHE NON VOGLIAMO VEDERE
APRIAMO QUESTA RUBRICA PER Conoscere la VITA DI COLORO CHE VIVONO AI MARGINI DELLA SOCIETA '. MA ANCHE COLORO CHE CON IMPEGNO E CORAGGIO RIESCONO A REALIZZARE I SOGNI.
INIZIAMO CON LE INTERVISTE AD ALCUNI PRESENTI IN AEROPORTO.
USEREMO PSEUDONIMI PER RISPETTARE LA PRIVACY.
CHIUNQUE PUO 'RACCOGLIERE "STORIE" = TESTIMONIANZE, E INVIARLA AL SEGUENTE INDIRIZZO redazionecappellaniamalpensa@gmail.com
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La permanenza di un mese di un ragazzo di 16 anni in un Paese Mussulmano (Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti)
La permanenza di un mese in un Paese Arabo/Mussulmano puó sembrare un’esperienza banale, a cui dare poca considerazione, tuttavia io voglio soffermarmi proprio su questo aspetto: la poca considerazione che la gente occidentale dá a un gruppo di persone, in questo caso i Mussulmani, Arabi, Islamici o in qualunque modo li si voglia chiamare, é un aspetto che appare strano ma che in fondo non é.
Ho voluto di mia spontanea volontá mettermi in gioco e trascorrere un mese della mia estate in un paese islamico, dove mia zia lavora e vive ormai da circa un anno e mezzo: ad Abu Dhabi, capitale degli “Emirati Arabi Uniti”.
Paese molto aperto, confrontato all’idea che i nostri social e notiziari ci danno su tutto ció che é arabo. Mi sono sentito accolto molto di piú dai colleghi di mia zia (Nativi del luogo) che da qualunque altra persona che ho incontrato in Europa. Gente molto tradizionalista e fiera della propria Religione e del proprio Paese, cosa che in Europa e nell’Occidente si é persa. Si vive in modo tranquillo, pacifico ma sempre nel rispetto della cultura, senza pregiudizi: non si deve assolutamente associare l’Islam al Terrorismo, perché Dio (Al-lah) non vuole la guerra, e tantomeno che la si faccia in suo nome, e di sicuro non vuole neanche che le donne vengano violentate e maltrattate; non bisogna confondere l’ignoranza delle persone e lo sfruttamento della Religione per scopi politici con il vero significato della Religione.
Non bisogna avere paura della propria fede, gli Islamici sono fieri e in quel mese ho dichiarato apertamente di essere Cristiano e mi hanno risposto nel modo piú giusto: con la noncuranza in quello che credo, ma per il valore che io come persona posso dare.
Lorenzo Mazzoleni
La permanenza di un mese in un Paese Arabo/Mussulmano puó sembrare un’esperienza banale, a cui dare poca considerazione, tuttavia io voglio soffermarmi proprio su questo aspetto: la poca considerazione che la gente occidentale dá a un gruppo di persone, in questo caso i Mussulmani, Arabi, Islamici o in qualunque modo li si voglia chiamare, é un aspetto che appare strano ma che in fondo non é.
Ho voluto di mia spontanea volontá mettermi in gioco e trascorrere un mese della mia estate in un paese islamico, dove mia zia lavora e vive ormai da circa un anno e mezzo: ad Abu Dhabi, capitale degli “Emirati Arabi Uniti”.
Paese molto aperto, confrontato all’idea che i nostri social e notiziari ci danno su tutto ció che é arabo. Mi sono sentito accolto molto di piú dai colleghi di mia zia (Nativi del luogo) che da qualunque altra persona che ho incontrato in Europa. Gente molto tradizionalista e fiera della propria Religione e del proprio Paese, cosa che in Europa e nell’Occidente si é persa. Si vive in modo tranquillo, pacifico ma sempre nel rispetto della cultura, senza pregiudizi: non si deve assolutamente associare l’Islam al Terrorismo, perché Dio (Al-lah) non vuole la guerra, e tantomeno che la si faccia in suo nome, e di sicuro non vuole neanche che le donne vengano violentate e maltrattate; non bisogna confondere l’ignoranza delle persone e lo sfruttamento della Religione per scopi politici con il vero significato della Religione.
Non bisogna avere paura della propria fede, gli Islamici sono fieri e in quel mese ho dichiarato apertamente di essere Cristiano e mi hanno risposto nel modo piú giusto: con la noncuranza in quello che credo, ma per il valore che io come persona posso dare.
Lorenzo Mazzoleni
UNA ESPERIENZA...NON RARA
Sono le 16:30; sto celebrando nella cappella al T1, alla presenza di una sola persona che, avendo sentito l'annuncio dagli altoparlanti della S:Messa, è entrata. Sto leggendo il vangelo: entra un uomo di circa 50 anni; mi fa segno, dal fondo della cappella,se può pregare.CONFERMO.
Apre la valigia,estrae un piccolo tappeto e prega in ginocchio in piedi secondo il suo rito islamico, concludiamo quasi contemporaneamente; si avvicina, mi ringrazia;è una buona occasione per dialogare.
Sono Islam e sto partendo per lavoro come rappresentante di una ditta egiziana,grazie per avermi ospitato a pregare,non in tutte le vostre chiese mi danno il permesso.Ma qui in aeroporto non c'è una sala per pregare per chi non è cristiano?
Sono imbarazzato nel dire"NON C'E'";cerco di dare qualche spiegazione ed esprimo il desiderio di poter vedere un locale della preghiera per ogni religione come in molti aeroporti. La conversazione si prolunga; prendiamo un caffè al bar, consegno il mio biglietto da visita, mi da il suo; e ho un altro invito per recarmi come ospite a CASABLANCA, ma soprattutto ho un nuovo amico.
IL DOPO...
Rimango in cappella in adorazione per un po di tempo e sento risuonare molte domande.
- Perchè dobbiamo lasciar costruire la moschee, ma "LORO" non lasciano costruire chiese nei loro paesi?
- Perchè vengono qui e non seguono (non tutti però) le nostre leggi?
- Ecc ecc...
Ho concluso dicendomi che per cercare risposte bisogna conoscere l'Islam.
Ho ripescato alcuni appunti che ho steso leggendo la lettera del Card. Martini:
NOI E' L'ISLAM.
Li trovi qui sotto in allegato; possono aiutarci a dialogare con una piccola conoscenza in più, e "forse" anche a farci conoscere.
noi_e_lislam_.doc | |
File Size: | 63 kb |
File Type: | doc |
UNO DEI TANTI...dalla COSTA D'AVORIO
Piccolo,pelle scura;gli chiedo se posso aiutarlo e con l'italiano abbastanza corretto risponde alle domande che riassumo:
Ho 22 anni e sono in italia da 2,sono in aeroporto da due mesi con un contratto di 4 ore più straordinario al giorno fino a ottobre poi...spero che sarà rinnovato.
coabbito con un amico a legnano co un affitto di 200 € al mese. Lo stipendio è di circa 800 €. Riesco a spedire, con molte rinunce, ai genitori e fratelli 350 €.
Sono venuto perchè nel mio paese non c'è lavoro e cibo. Quì ho trovato una buona accoglienza,ma per sei mesi ho dovuto chiedere l'elemosina per le strade: poi...lavori straordinari a "chiamata". non ho amicizie se no con alcuni colleghi di lavoro. Ho distribuito curriculum ovunque sperando nell'aiuto di Dio e sono stato assunto nell'attuale impiego.
Avendolo visto in chiesa chiedo: sei cristiano?
SI; battezzato cattolico. Tu sei il primo prete che mi rivolge la parola ti ringrazio.
IN CHE MODO POSSO AIUTARTI?
Non cacciarmi se vengo a cercarti. Devi aiutarmi per fare la comunione.
La porta è aperta, prendi il numero del mio cell e chiama quando vuoi.
-una bella stretta di mano e... lo ricordo ogni giorno all'altare con tutti gli altri che vivono in aeroporto.
TERZA INTERVISTA : IO SONO AFRICANO
VOGLIO RACCONTARMI
Voglio raccontarti Sono una Suora dell'Istituto: Figlie della Chiesa. Sono arrivata in Turchia il 20 settembre 1994. Vivo a Tarso, Terra natale di San Paolo con altre due mie consorelle. Da quel giorno sono passati quasi vent'anni; vent'anni vissuti così intensamente, così profondamente che ho l'impressione di essere stata sempre in Turchia. Non ho "spostato montagne", non ho fatto miracoli, non ho convertito nessuno, ho cercato invece di convertire me stessa, di cambiare il modo di pensare all'italiana, di " adattarmi" al loro modo di vivere, di penetrare dolcemente nel cuore di tutti, cominciando dai più piccoli e... soprattutto ho amato per prima i più poveri, più bisognosi... Sono felice di vivere in questa "Terra Santa" della Chiesa perché come mi ha sempre insegnato Don Ruggero Camagni "la gioia della vita e fare ciò che si deve fare: è attuare il progetto che Dio ha per ciascuno di noi". E' proprio così.
Voglio raccontarti Sono una Suora dell'Istituto: Figlie della Chiesa. Sono arrivata in Turchia il 20 settembre 1994. Vivo a Tarso, Terra natale di San Paolo con altre due mie consorelle. Da quel giorno sono passati quasi vent'anni; vent'anni vissuti così intensamente, così profondamente che ho l'impressione di essere stata sempre in Turchia. Non ho "spostato montagne", non ho fatto miracoli, non ho convertito nessuno, ho cercato invece di convertire me stessa, di cambiare il modo di pensare all'italiana, di " adattarmi" al loro modo di vivere, di penetrare dolcemente nel cuore di tutti, cominciando dai più piccoli e... soprattutto ho amato per prima i più poveri, più bisognosi... Sono felice di vivere in questa "Terra Santa" della Chiesa perché come mi ha sempre insegnato Don Ruggero Camagni "la gioia della vita e fare ciò che si deve fare: è attuare il progetto che Dio ha per ciascuno di noi". E' proprio così.
L'ESPERIENZA DI DUE ADOZIONI
Ho battezzato la mamma che ha scritto. Ho battezzato il primo figlio e la seconda figlia.
Sono contento per la “felicità” che questa famiglia fa scaturire ad ogni occasione che ho d’incontrarla.
La ringrazio facendo inserire nella rubrica del sito il dono che fanno a tutti coloro che leggeranno.
Ho battezzato la mamma che ha scritto. Ho battezzato il primo figlio e la seconda figlia.
Sono contento per la “felicità” che questa famiglia fa scaturire ad ogni occasione che ho d’incontrarla.
La ringrazio facendo inserire nella rubrica del sito il dono che fanno a tutti coloro che leggeranno.
SECONDA INTERVISTA : IO SONO ITALIANO
PRIMA INTERVISTA A : LO SCHERIFFO
DOPO UN'ORA E MEZZA DI CHIACCHERATA, ECCO LA SINTESI:
UOMO DI ANNI 59 ITALIANO, IN AEROPORTO DA CIRCA 2 MESI
TITOLO DI STUDIO: GEOMETRA
ATTIVITA' LAVORATIVA : RAPPRESENTANTE IN ITALIA E ALL' ESTERO
SPOSATO CON DONNA SPAGNOLA
SECONDE NOZZE CON DONNA ITALIANA
DAL PRIMO MATRIMONIO NASCE UNA BAMBINA CHE "MUORE" UCCISA A 16 ANNI.
ANCORA NON E' CONCLUSO IL PROCESSO PER DEFINIRE SE SUICIDIO O OMICIDIO.
DALLE SECONDE NOZZE NASCE UN BAMBINO.
ATTUALMENTE A CAUSA DELLA MANCANZA DI LAVORO E AVENDO ESAURITO I RISPARMI DELL' ATTIVITA' LAVORATIVA E AVENDO OTTENUTO IL RIFIUTO ALLA RICHIESTA DI AIUTO DAL FIGLIO (CHE TUTT'ORA VIVE CON LA MAMMA), DOPO UN “SOGGIORNO” PER UN MESE, ALLA STAZIONE FERROVIARIA DI GALLARATE, DAL GIUGNO 2013, VIVE IN AEROPORTO PRESTANDO SERVIZI DI FACCHINAGGIO SALTUARI, AI PASSEGGERI IN ARRIVO O IN PARTENZA.
A DOMANDA RISPONDO....
- QUALI SONO I PUNTI SALIENTI DELLA TUA ESPERIENZA?
IL DRAMMA PIU' GRAVE E' STATA LA MORTE DI MIA FIGLIA DI 16 ANNI,IN QUESTA SITUAZIONE E IN MOLTE ALTRE MI HA AIUTATO MOLTO L’EDUCAZIONE RICEVUTA IN COLLEGIO DAI SALESIANI NEL MIO PERCORSO SCOLASTICO FINO ALLA MATURITA’. POI, LA MANCANZA DI LAVORO E DI CONSEGUENZA L'IMPOSSIBILITA' AD AVERE UNA ABITAZIONE .L’ATTUALE ESPERIENZA DI POVERTA' RISPETTO ALLE POSSIBILITA' ECONOMICHE PRECEDENTI, QUANDO CREDEVO DI ESSERE A POSTO PERCHE’ AIUTAVO GLI ALTRI, MI HA, FATTO SCOPRIRE LA GIOIA DI “CONQUISTARE” I POCHI SOLDINI CHE MI DANNO. MI SENTO MIGLIORATO E FORTIFICATO. HO SCOPERTO LA “SOLIDARIETA’” E L’AIUTO DA PARTE ANCHE DELLA POLIZIA E DEL PERSONALE DI SERVIZIO IN PARTICOLARE IN PRONTO SOCCORSO, DOVE SONO AIUTATO PER GL’INTERVENTI DI AMPUTAZIONE ALLE DITA DEI PIEDI SUBITI A CAUSA DEL DIABETE. L’ATTESA PER UN NUOVO IMPIEGO, A CUI MI ADATTEREI QUALUNQUE FOSSE, MI LOGORA LA GIOIA DI VIVERE E LA SPERANZA. RINGRAZIO IN ANTICIPO CHIUNQUE VUOLE AIUTARMI.
RIVOLGERSI ALLA REDAZIONE DEL SITO DELLA CAPPELLA.
GRAZIE.
DOPO UN'ORA E MEZZA DI CHIACCHERATA, ECCO LA SINTESI:
UOMO DI ANNI 59 ITALIANO, IN AEROPORTO DA CIRCA 2 MESI
TITOLO DI STUDIO: GEOMETRA
ATTIVITA' LAVORATIVA : RAPPRESENTANTE IN ITALIA E ALL' ESTERO
SPOSATO CON DONNA SPAGNOLA
SECONDE NOZZE CON DONNA ITALIANA
DAL PRIMO MATRIMONIO NASCE UNA BAMBINA CHE "MUORE" UCCISA A 16 ANNI.
ANCORA NON E' CONCLUSO IL PROCESSO PER DEFINIRE SE SUICIDIO O OMICIDIO.
DALLE SECONDE NOZZE NASCE UN BAMBINO.
ATTUALMENTE A CAUSA DELLA MANCANZA DI LAVORO E AVENDO ESAURITO I RISPARMI DELL' ATTIVITA' LAVORATIVA E AVENDO OTTENUTO IL RIFIUTO ALLA RICHIESTA DI AIUTO DAL FIGLIO (CHE TUTT'ORA VIVE CON LA MAMMA), DOPO UN “SOGGIORNO” PER UN MESE, ALLA STAZIONE FERROVIARIA DI GALLARATE, DAL GIUGNO 2013, VIVE IN AEROPORTO PRESTANDO SERVIZI DI FACCHINAGGIO SALTUARI, AI PASSEGGERI IN ARRIVO O IN PARTENZA.
A DOMANDA RISPONDO....
- QUALI SONO I PUNTI SALIENTI DELLA TUA ESPERIENZA?
IL DRAMMA PIU' GRAVE E' STATA LA MORTE DI MIA FIGLIA DI 16 ANNI,IN QUESTA SITUAZIONE E IN MOLTE ALTRE MI HA AIUTATO MOLTO L’EDUCAZIONE RICEVUTA IN COLLEGIO DAI SALESIANI NEL MIO PERCORSO SCOLASTICO FINO ALLA MATURITA’. POI, LA MANCANZA DI LAVORO E DI CONSEGUENZA L'IMPOSSIBILITA' AD AVERE UNA ABITAZIONE .L’ATTUALE ESPERIENZA DI POVERTA' RISPETTO ALLE POSSIBILITA' ECONOMICHE PRECEDENTI, QUANDO CREDEVO DI ESSERE A POSTO PERCHE’ AIUTAVO GLI ALTRI, MI HA, FATTO SCOPRIRE LA GIOIA DI “CONQUISTARE” I POCHI SOLDINI CHE MI DANNO. MI SENTO MIGLIORATO E FORTIFICATO. HO SCOPERTO LA “SOLIDARIETA’” E L’AIUTO DA PARTE ANCHE DELLA POLIZIA E DEL PERSONALE DI SERVIZIO IN PARTICOLARE IN PRONTO SOCCORSO, DOVE SONO AIUTATO PER GL’INTERVENTI DI AMPUTAZIONE ALLE DITA DEI PIEDI SUBITI A CAUSA DEL DIABETE. L’ATTESA PER UN NUOVO IMPIEGO, A CUI MI ADATTEREI QUALUNQUE FOSSE, MI LOGORA LA GIOIA DI VIVERE E LA SPERANZA. RINGRAZIO IN ANTICIPO CHIUNQUE VUOLE AIUTARMI.
RIVOLGERSI ALLA REDAZIONE DEL SITO DELLA CAPPELLA.
GRAZIE.